Punto di vista: la ISS in D-STAR
.:: PUNTO DI VISTA ::.
La ISS in D-STAR
Leggendo questo titolo molti avranno iniziato a leggere pensando a quando questo tipo di sperimentazione sia iniziata e come si svolga, in quanto AMSAT, ARISS ed altri organismi ed associazioni non ne hanno parlato.
Ebbene nonostante questo “vuoto di informazione”, se la vostra stazione opera nel nord est Italia, durante uno dei vostri tentativi di ascoltare la ISS potreste effettivamente captare il segnale digitale, ma è probabile che immediatamente qualcosa vi sembri piuttosto strano ed assai poco spaziale, ma... molto terrestre!
Già in un precedente articolo avevo evidenziato il fatto che si stia assistendo
come non mai a paradossali e selvagge occupazioni di frequenze in nome
dell'attivazione di ripetitori D-STAR e non solo.
L'ultima di queste coincide proprio con la coppia di frequenze della
stazione spaziale internazionale (145.800 / 145.200), down link ed up
link in zona 1!
Così almeno recita ufficialmente il sito dstarusers.org all'elenco
ripetitori italiani ed il relativo articolo datato 13 marzo sul sito
www.arichioggia.it che annuncia la completa attivazione di IR3UEF.
Il 25 luglio 2009 il Ministero SEC inviava una discutibile comunicazione
a tutte le associazioni, invitando a rispettare le frequenze destinate
al traffico satellitare in quanto non proteggibili da interferenze.
Discutibile non per il merito di quanto affermato, ma poiché chi
rilascia le autorizzazioni è proprio il Ministero stesso che quindi
prima approva la richiesta senza effettuare tutte le verifiche del caso e
poi bacchetta perché occupiamo le frequenze precedentemente
autorizzate.
Ma se è vero che chi dovrebbe controllare si trova in una situazione di
empasse, è altrettanto vero che questo non toglie ai radioamatori di
ogni fede associativa e non il dovere di agire nel pieno rispetto delle
regole, degli altri colleghi o quantomeno del buon senso!
Non mi dilungherò oltre su altri casi di frequenze discutibili che si
possono incontrare in giro per l'Italia o sul dovuto rispetto o meno del
band plan IARU, ma spero che si ritrovi presto la ragione ed il buon
senso di cui sopra. Forse lo spegnimento di alcune frequenze del tutto
inutili e tenute in piedi per puro campanilismo offrirebbe qualche
spazio in più per sperimentazioni di maggiore interesse evitando nel
contempo di generare occupazioni fantasiose ed assai discutibili.
Un saluto a tutti e buoni collegamenti, mi raccomando orecchie bene
aperte: a breve potreste ascoltare niente di meno che... i marziani in
digitale!
Mauro Olivieri IW3ROW
P.S
Nel caso qualcuno stesse pensando di sfruttare il minor canale occupato dal D-STAR (6,25 KHz) per spostare la frequenza sopra o sotto i 145.800, mi preme ricordare due cose:
1. la ISS si sposta a poco meno di 28.000 Km/h. Di conseguenza chi la riceve sperimenta l'effetto doppler che fa ascoltare qualche KHz sopra mentre la stazione si avvicina e qualche KHz al di sotto sotto quando si allontana (all'incirca +/- 4 in VHF).
2. La stazione spaziale trasmette in FM/AFSK, quindi con larghezza superiore al canale D-STAR. Di conseguenza per riceverla è necessario utilizzare apparati che normalmente sono canalizzati a 25 KHz!